Commedie by Italo Svevo

Commedie by Italo Svevo

autore:Italo Svevo [Svevo, Italo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:00:19+00:00


CLELIA.

Vado subito, signora. ( Per errore trascina con sé anche la zia. ) ALICE.

Ma che cosa fa? Le dissi di andarsene sola. Lasci qui la zia.

CLELIA

( confusa). Scusi tanto. Avevo dimenticato di levare anche questa mano dalla sediola. ( Esce. )

SCENA TERZA

ALICE e TERESINA

ALICE.

Senta zia. Senza dirle da chi l’ho risaputo… perché mi secca, devo avvertirla ch’io so che Lei non si trova bene in casa mia. Perché dunque fare dei complimenti? Lo dica a me, lo dica ad Alberta e la sia finita. Io faccio quello che posso perché non Le manchi nulla ma di piú non posso fare.

TERESINA

( cui manca il fiato). Ma chi ti ha potuto dire una cosa simile? Chi?

ALICE

( piú dolcemente). Si calmi, cara zia. Non c’è nulla di male. Chi me l’ha detto vuole solo la sua comodità. Vuole fare in modo ch’Ella non abbia piú da soffrire.

TERESINA.

Chi ha detto una cosa simile è un malvagio e nient’altro. Perché io mai, mai ho detto una cosa simile. Se fossi malcontenta verrei o cioè mi farei trasportare a te e ti direi: Nipote mia, cara nipote mia, io qui non mi sento bene. Tu fai quello che puoi per me ma non mi basta. Che male ci sarebbe? Me ne andrei sempre volendoti bene… Ma io mi trovo benissimo in questa casa e non andrei via che se tu mi mandassi via.

ALICE.

Ma via zia! Come fa a dire una cosa simile? Io mandarla via? Mai piú! Io sono la sua nipote che farebbe di tutto per renderla contenta.

TERESINA

( dubbiosa). Davvero?

ALICE.

Ma allora Ella è malcontenta di Clelia? Perché certo qualche cosa le spiace in questa casa. Ella s’è lagnata con qualcuno. Forse non si spiegò bene.

TERESINA

( caparbia). Io non mi lagnai mai di niente con nessuno.

ALICE

( la guarda indecisa). E allora non so che farci. ( Con un sospiro). Restiamo d’accordo cosí: Il momento in cui Ella fosse malcontenta di questa casa me lo dice e ci separiamo in buona pace.

TERESINA.

Forse ieri in un momento di malumore mi lagnai con la vostra vicina la signora Albi. È lei che te ne parlò?

ALICE.

Io con la signora Albi non ho mai parlato.

TERESINA.

Ebbene! Con altri io non parlai. Chi altri vedo io qui? Posso essermi lagnata di Clelia. ( Con uno sguardo diffidente verso la porta. ) E non è mica tanto. Ha il sonno un po’ duro. Ma io non mi lagno neppure di questo. È tanto bello di vedere qualcuno a questo mondo che dorma bene. T’assicuro, Alice, io non ci penso neppure di lasciare questa casa. A quest’ora poi sono affezionata ai bambini.

Come sono cari. Amo specialmente il piccolo Emilio che però per la sua età è un po’ troppo progredito. Bisognerebbe impedirgli di leggere tanto.

ALICE

( spazientita). Lo farò, lo farò, zia. Ed ora addio. Non dimenticherà di dire ad Alberta che mi dispiacque tanto di non aver potuto attenderla. ( S’avvia. ) SCENA QUARTA

TELVI e DETTE

TELVI.

Si può?

ALICE

( sorpresa). Il signor Telvi. S’accomodi. In che cosa posso servirla?

TELVI.

Servirmi? Non è mica la parola giusta. Avrei bisogno di parlarle.



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